Un professore sosteneva che si potesse imparare qualunque lingua straniere purchè ci fosse un legame socio-culturale con il paese di riferimento. Esempio, il filandese s'impara a patto che piaccia bere vodka pura a -20 °C con il sole sempre in mezzo agli occhi.
Applico lo stesso ragionamento con la selvaggina cacciata.
Abituati a trascorrere la propria esistenza tra tangenziale, supermercato e smartphone, il concetto di Natura può diventare contorto ed il salto alimentare tra il cordon bleu di Amadori e un anatride che vive in cattività nella foresta scozzese, può essere un po' troppo elevato.
Ricetta: Moretta con polenta e salsa di lambrusco.
Della famiglia degli anatidi, la moretta è un'anatra selvatica che predilige gli specchi di acqua dolce relativamente profondi dove si trova spesso in compagnia di moriglioni e folaghe. Essendo una tuffatrice, la moretta integra la propria dieta vegetale con piccoli animali acquatici, quest'abitudine le fa variare la dieta e quindi il gusto delle carni, si può veramente dire, dunque, che ogni anatra è espressione del proprio territorio.
Ecco svelato il mistero.
Le carni sanno di pesce e di acqua stagnante. Gusti ed odori decisi, per non parlare della struttura muscolare, ben sviluppata, nonostante il peso arrivi a 400 gr compreso di tutto.
Ho disossato l'animale ricavando 2 petti e 2 cosce. La carcassa l'ho fatta bollire.
Ho spadellato cosce e petti.
Dopo aver lessato la carcassa, l'ho spolpata a mano e ho messo tutti i pezzettini di carne attaccati dentro alla polenta.
Ho aggiunto del lambrusco nella padella dove ho cucinato i petti, messo un po' di addensante (agar agar) e ricavato una salsina bella acida e dolciastra per contrastare la sapidità della carne.