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Channel: Avionblu Food and Wine
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Sardine a beccafico in versione personale

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sarde avionblu

La tecnica di cuocere il pesce sopra la carta forno l'ho imparato da un ristorante di Cesenatico. Le modalità di imparare sono tante e vi confido che la mia principale è quella di copiare. Se il cuoco è appassionato del suo lavoro non ha difficoltà a rivelare qualunque segreto.

Così anche solo andando a mangiare in altri ristoranti si ha modo di imparare e come vedete questa tecnica è molto pratica perchè evita di usare i grasse e dà quel sapore di griglia senza avere braci.

Allo stesso modo, ogni finger proprosto diventa tranquillamente un antipasto.

sardine a beccafico

INGREDIENTI PER 2 persone:
10 sardine spinate
1 arancio tagliato a fette e privato delle buccia
pangrattato
timo, mandorle e pomodori secchi

sarde avionblu

 


Insalata di seppia all’arancio

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insalata di seppia

In un contesto professionale, una ricetta va provata, perfezionata e infine vengono fissati gli ingredienti, quantità e passaggi. In questo modo, le chef delega un suo subalterno per l'esecuzione materiale ed un preposto, modello cane mastino, per il controllo.

Lo chef può dedicarsi alle relazione pubbliche ovvero tutto quello che serve per migliorare l'immagine del ristorante.

Pertanto una ricetta è una cosa studiata e adattata in base a test e prove. 

Per la ristorazione dotata di meno personale, lo chef è anche l'esecutore materiale della ricetta e la grande esperienza e praticità lo supporta in tutti i contesti.

Questo per dire che senza una certa pratica, non si può improvvisare un piatto oppure basta limitarsi a poche cose, ma fatte bene.

Come questo piatto: seppia fresca, cottura breve e una semplice insalata iceberg condita con arancia.

INGREDIENTI per 4 persone:
300 gr di seppie fresche e pulite
insalata
arancio e pan grattato
olio

La seppia può essere arrostita o lessata in acqua a 70°C.

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Poi sbuccio l'arancio e ne ricavo dei piccoli pezzi senza buccia.

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Infine vado ad impiattare.

insalata di seppia

Tortelli del pastore: ricotta di pecora e parmigiano 30 mesi

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pastore

Il talento è sempre stato il fattore determinante per raggiungere il successo. Ora vale un po' meno perchè occorrono degli ottimi sponsor in grado di lanciare il progetto, e l'accesso a tali finanziatori spesso non è facile.

Detto questo, in condizioni di mercato favorevole, anni '90, una ricetta poteva decretare il successo di un ristorante.

Quella che vi voglio proporre è un primo inventato dal pastore che, oltre a 100 pecore, possedeva un talento immenso. 

In pratica inventò un piatto che piace a tutti come la Nutella o il gelato: il tortello ripieno di ricotta di pecora, parmigiano 30 mesi e noce moscato. Basta.

pastore

Dove era la grande intuizione ? Nella ricotta.

Vista la produzione casalinga dei formaggi, otteneva una ricotta più ricca e strutturata grazie a l'aggiunta di latte fresco.

Poi la consistenza cremosa permetteva al parmgiano, aggiunto alla ricotta in sede di preparazione del tortello, di amplificare la sua persitenza al palato.

PER LA FARCIA:
200 gr di Ricotta di Pecora
100 gr di Parmigiano stagionato 30 mesi (VAI allo shop per trovare i migliori parmigiani)
5 gr di Noce moscata

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Per i tortelli per 4 persone:
2 uova
200 gr di Farina

ATTREZZATURA fondamentale utile anche come palestra:
1 tagliere
1 mattarello

Creiamo un cratere con la farina. Al centro andiamo a mettere le uova.

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Con un cucchiaio si inizia ad amalgamare farina e uova. Poi si inizia ad impastare con le mani.

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Iniziate a spingere per qualche minuto fino ad ottenere un composto uniforme.

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Pellicola trasparente e lasciare riposare in frigo per un paio d'ore.

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Apparirà come nella foto sopra ed ora Buona Palestra:

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Via verso il traguardo:

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Se faccio dei quadrati posso dare la forma dei tortelli, oppure si possono fare dei ravioli.

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Attenzione a chiuderli bene, aiutatevi con forchetta e il taglierino.

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La bella notizia è che sono pronti, la brutta è che non si possono congelare perchè la pasta con il freddo si spacca (in cottura andrebbe perso il ripieno), così sono da fare e mangiare nella stessa giornata.

BUONA DOMENICA !

foto tortello pastore

Piselli mangiatutto con seppie scottate

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Può essere un'insalata, un atipasto o piatto unico. L'interpretazione è libera, visto che la cucina lascia la possibilità di personalizzare la ricetta a seconda delle stagioni, ma anche secondo le sensazioni.

Seppie bollite in acqua a 70° c per 1 minuto.

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Piselli mangiatutto bolliti e saltati in padella con uno spicchio d'aglio in camicia.

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Pomodorino datterino per dare colore e un poì di freschezza.

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Pesce Azzurro italiano per sempre !

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Troppo spesso si ricorre ad un prodotto surgelato per evitare complicazioni ai fornelli. Si preferisce la praticità di un congelato, che offre una ricetta pronta all'uso, piuttosto che un prodotto fresco.

Buoni per il palato, ma meno per la salute. Basta andare a leggre la lista degli ingredienti di un piatto confezionato per vedere l'abbondanza di conservanti, aromi ed esaltatori di sapidità.

Eppure adesso le stesse pescherie spinano il pesce e offrono prodotti freschi, pratici e senza sofisticazioni. Poi, in cucina basta poco, con poche mosse si ottiene un piatto sano e, soprattutto, si conosce la provenienza.

INGREDIENTI per 4 persone:
Alici o Sardine spinate
Pan grattato
Finocchi tagliati a fette
Granella di pistacchi o mandorle e pomodori secchi
Succo di arancio

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Forno caldo a 160°C per 10 minuti.

Il contorno finocchi tagliati a fette sottili conditi con succo di arancio e olio.

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Aggiungo la granella ma non è indispensabile per il piatto. Serve per dare aromaticità e colore.

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Finito. Totale 15 minuti di lavoro, ma gli effetti veri, anche se non misurabili, sono nella digestione e nei sapori. Anche il costo è totalmente alla portata, con meno di 10 euro si mangia in 4.

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Triglie con fiori di zucca ripieni di ricotta, olive e timo

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fiori di zucca

Spolvero un altro cavallo di battaglia: il fiore di zucca. Funziona sempre, ha un appeal che genera sempre consensi in qualunque modo venga proposto.

La ricetta abbina pesce e il fiore di zucca ripieno di ricotta. Il confronto è impari, però il piatto vuole creare una scala di valori, dove la triglia ricopre il ruolo di gran finale: si parte dal fiore di zucca in cui viene preparato una farcia con ricotta di capra, olive e timo. Proprio l'oliva diventa il legame del piatto, ossia il punto di passaggio dal fiore al pesce.

INGREDIENTI per 4 persone:
12 filetti di triglia
8 fiori di zucca
100 gr di ricotta di capra
olive, timo e olio

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Si parte con i fiori di zucca. Vanno aperti ed eliminato il pistillo. Poi, si procede con la farcia: ricotta, foglioline di timo e olive.

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Con un po' di pazienza si va a riempire i fiori di zucca, malleando la ricotta, stile pongo, per ricomporre il fiore, nel caso si fosse rotto.

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Vanno in forno a 120°C per 15 minuti. La ricotta rimane compatta e diventa molto più cremosa, conferendo intesità al suo contenuto. Il fiore è più che altro l'involucro che da colore al piatto.

Venendo alla triglia, la cucino a vapore per ottenere il massimo della delicatezza e mantenere il più possibile il sapore marino. Per cuocere a vapore non ci vuole tanta tecnologia, basta far bollire dell'acqua e poi metterci sopra un piano bucato: in questo caso ho usato la padella delle caldarroste.

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Granchio reale in insalata

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Di un granchio si mangia le zampe e le chele, mentre la testa è praticamente vuota.

Le chele del granchio reale sono piene di polpa soda e saporita. (Vai allo shop per l'acquisto)

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Sopra la chela è cruda se bollita diventa rossa. La cottura richiede l'immersione in acqua bollente per 8-10 minuti. Si lascia raffreddare e poi si passa alla pulizia.

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La pulizia è abbastanza semplice. Con una forbice si taglia il carapace e poi si estrea la polpa.

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L'unico inconveniente è che la polpa contiene una specie di cartilagine lunga tutta la zampa. Per estrarla occorre sfilarla andando a rovinare la forma perfetta. Attenzione che occorre tirare con un po' di forza e si rischia di rompere la polpa.

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Come ricetta ho pensato a qualcosa di semplice per esaltare solamente la materia prima. Insalata pomodorini e cipolla rossa.

Carne di Kobe

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wagyu

Wagyu (dal giapponese “wa” giapponese, e gyū “bestiame”) è una razza di bovini che produce carne con una elevata quantità di grassi insaturi che tendono a mischiarsi con la carne stessa, anziché a concentrarsi sui lati.

Da questa razza si specifica si ricava una carne molto pregiata, la cossidetta Kobe beef (la denominazione kobe è riservata solo alle bestie allevate e macellate in Giappone).

La tradizione vuole che i manzi wagyu vengano nutriti con grano ed altri mangimi altamente selezionati per facilitare la marmorizzazione delle carni.

SPECIFICHE:

1. grasso è distribuito soprattutto all’interno del muscolo e non attorno ad esso. Queste venature intramuscolari, conferiscono sapidità e tenerezza anche a tagli anatomici che normalmente vengono macinati.

2. vive al pascolo gran parte della giornata.

3. pura leggenda il massaggio con birra.

 

La questione centrale rimane sempre come valorizzare al massimo un pezzo di carne così prelibato. Prima cosa occorre conoscere il taglio anatomico. Roba da macellai, ma non sempre si dispone di filetto o controfiletto (la fiorentina) considerati i tagli più pregiati, quindi occorre fare un po' di attenzione.

LA BAVETTA:

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La Bavetta è un taglio molto infiltrato di grasso, tenero, gustoso e succulento. Si deve tagliare partendo dalla parte grossa verso quella fine, in diagonale. Ottimo alla piastra o alla griglia.

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La ricetta molto semplice:

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CONSIDERAZIONI PERSONALI:

ora che è disponibile anche sul mercato nazionale ha perso il suo fascino orientale. Ma, si tratta pur sempre della miglior carne in circolazione frutto di selezioni assai scrupolose.

Pensando al prezzo, non è che si stravolgono i canoni del sapore, ma occorre apprezzare la sua digeribilità data da un prodotto interamente naturale.

 

 


Tartara di Tonno con pomodorini e timo

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Quando dovevo gestire un menù, occorreva verso il fine settimana giocare su piatti sicuri, dove non c'era bisogno di troppe spiegazioni e fosse, nello stesso tempo, apprezzato da tutti. Due erano i capisaldi Entrecote di manzo e il Tonno e se ci pensate bene sono molto simili anche se appartengono a due mondi diversi.

Il tonno viene trattato, salvo qualche accorgimento in cottura, come una vera e propria bistecca.

UNICA RACCOMANDAZIONE: in cottura il cuore del tonno non deve superare i 40°C altrimenti diventa secco. Essendo l'interno crudo, il prodotto deve essere congelato a -60° per 1 giorno (trattamento di bonifica previsto dalla legge). Attenzione sempre a mangiare il tonno fresco.

I prodotti disponibili sullo shop sono tutti idonei per essere mangiati crudi in quanto vengono abbattuti alle temperature richieste.

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Da una bistecca ricavo due piatti un antipasto di crudo e un secondo.

Antipasto: Tartara di Tonno con pomodorini e timo

Da una fetta di tonno ritaglio gli spigoli per farne un battuto che esseguo a coltello.

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Ne ricavo dei cubetti abbastanza piccoli.

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In una ciotola condisco con il succo di un pomodoro, timo o basilico, sale ed olio. Il condimento è a piacere, in questo caso propongo una cosa molto semplice, ma si può mettere capperi o olive, origano o una salsa a base di arancio.

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Tagliata di Tonno alla piastra con lenticchie portafortuna

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tagliata di tonno

Passiamo ora ad un secondo piatto sempre a base di Tonno.

La cottura del tonno deve essere molto veloce, quindi padella calda un filo d'olio e 30 secondi per parte. Spegnere il fuoco e coprire con un coperchio per completare la cottura. Consiglio di lasciare il cuore crudo altrimenti la carne risulterebbe secca.

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Con un coltello ben affilato ricavo delle striscioline e vado ad impiattare. Il tonno ha delle fibre che non consentono di fare delle fette regolari. Per questo ho tolto la parte più filamentosa per farne un antipasto e tenere la parte più tenera per un secondo.

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Come contorno metto lenticchie portafortuna (richiama denaro), germogli e cipolla rossa di Piacenza. Quest'ultima non la conoscevo e l'ho trovata all'Esselunga la quale sa anche sorprendermi con prodotti di nicchia.

Quando sono in cerca di ispirazione Esselunga offre qualcosina in più rispetto al resto della grande distribuzione.

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Gamberi Carabineros e i prezzi

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La valutazione dei gamberi si fa in base alla pezzatura ovvero quanti gamberi ci sono in 1 kg di prodotto.

Il prezzo è funzione di questa unità di misura perchè più gamberi ci vogliono per fare un kg. maggiore è lavorazione, lo scarto e di conseguenza il valore del prodotto diminuisce. Al contrario più il gambero è grande più il prezzo sale anche in funzione di una minore disponibilità (il pescato non è allevato e le pezzature sono frutto della Natura):

Gambero I 15-20 pz per kg 
Gambero II 30-30 pz per kg
Gambero III 30-50 pz per kg
Gambero IV 50-70 pz per kg
Gambero V maggiore di 80 pz per kg

Il gambero carabineros esce fuori da ogni specifica perchè arriva a 6 - 8 pz per kg, ciò significa 120-150 gr di peso ogni gambero. Tolto la testa rimane una coda 80 gr, lascio a voi immaginare le sensazioni di fronte a tale prelibatezza.

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Carabineros è un termine spagnolo che indica questa tipologia di gambero di taglia XXXL. Sul mercato si trovano tanti gamberi rossi di grandi dimensioni, però consiglio di fare attenzione perchè sul banco del pesce ci sono prodotti analoghi venduti a prezzi altissimi.

Dov'è il trucco ?
Vendere un gambero pescato zona FAO 37 (Mar Meditteraneo) anche se la provenienza è Mozambico o Oceano Indiano.

La differenza ?
Il miglior gambero rosso proviene dal Mar Mediterraneo, un'altra provenienza ne determina una quotazione più bassa. Questo non lo sa il consumatore e incappa spesso nella 'truffa' del pescivendolo più scaltro.

Consigli nella scelta:
1. chiedere se il gambero è congelato a bordo (maggior qualità rispetto ad un gambero glassato o congelato in uno stabilimento a terra)
2. chiedere la zona FAO di pesca (grande distribuzione sono molto più seri del piccolo rivenditore che cambia i cartellini a seconda dei propri interessi)
3. chiedere se stato abbattuto a -60°c per poterlo mangiare crudo altrimenti sempre cuocere.

PER CONCLUDERE: il carabineros è un gambero provenienza Mar Mediterraneo quindi pescato tra Spagna e Marocco.

 

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Salmone selvaggio dell’Alaska

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Avete in mente il salmone ? Beh, resettate tutto quello che avete in testa, quello selvaggio apre un altro capitolo.

Altro colore, odore, altra consistenza, insomma tutto diverso.

Filetto di salmone selvaggio provenie dall'Alaska, le sue carni sono di un colore rosso intenso e non presentano le venature di grasso tipiche dei salmoni di allevamento. Essendo un pesce che risale il fiume veramente, non ha un filo di grasso ed le carni sono compatte e sode tipico di un animale che vive alla stato brado.

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In commercio viene venduto in baffe da 1 kg congelate (si possono trovare sullo shop www.avionblu.com)

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Ideale la cottura alla piastra e al forno, ottimo anche per preparazioni a crudo. Il sapore è molto più intenso di un comune salmone di allevamento e il gusto ricorda la selvaggina, o meglio la torba del bosco.

Salmone selvaggio in salsa di Ribes e Paprika dolce

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La ricetta è impostata tutta per esaltare la qualità della materia prima. Come in una rappresentazione teatrale creo una piccola scenografia per dare maggior risalto all'interprete principale: il salmone selvaggio d'Alaska.

La scenografia la imposto semplicemente attraverso una salsa (è la consistenza della salsa che è importante) che contenga una compenente leggermente acidula (il ribes) ed una base aromatica (paprika dolce) per dare più complessità al piatto.

INGREDIENTI per 2 persone:
60 gr a testa di Salmone selvaggio
50 gr di Ribes
pochissima panna
paprika in polvere
erba cipollina come guarnizione
olio e sale

Mettere alcuni ribes insieme alla panna e frullare con il minipimer.

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Gestire al meglio panna e ribes per ottenere una consistenza desiderata. Attenzione che il ribes rassoda il composto senza usare leganti. In una padellina scaldo la salsa e aggiungo un po' di paprika.

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La salsa andrà alla base del piatto. Uso un piatto fondo perchè non essendo troppo intensa di sapore, si può tranquillamente intingere il salmone.

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Spadello il salmone anche se una cottura al vapore è altrettanto consigliata.

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Vado ad impiattare inserendo un po' di erba cipollina come decorazione.

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Marmorizzazione della carne

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bistecca di fassona

Il concetto 'marmorizzazione' si riferisce alle infiltrazioni di grasso contenute nella carne. Sono delle piccole vene che in cottura si sciolgono e donano un sapore dolce. Un po' come avviene nei prosciutti, quelli belli dolci ed intensi al palato, mai salati, è perchè hanno il loro bel grasso esterno ed interno.

A livello nutrizionale, per la marmorizzazione si parla di grassi insaturi o grassi buoni perchè non producono il colesterolo.

La presenza di queste infiltrazioni garantisce una qualità del prodotto superiore ad una bistecca priva di grasso ?

Negli USA, accidenti a loro che fanno sempre le cose con un criterio, hanno definito una scala di valori da 1 a 10, proprio per misurare il grado di infiltrazione.

Non mi sono fatto scappare l'occasione di comprare questa carne con valore dal 6/7. Vi presento in anteprima la foto Striploin di Kobe provenienza USA:

bistecca di kobe

A livello visivo si veda il confronto con una costata in osso di Fassona:

bistecca di fassona

Quale sarà la migliore ? Prossimamente il responso.

Entrambi le bistecche sono presenti nello shop.

 

 

La cottura della carne di Kobe

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Il kobe, questa carne di manzo con numerose infiltrazioni di grasso, richiede tecniche di cotture diverse da quelle a cui siamo abituati.

La tecnica che vado ad esporre vale solo parlando della bistecca ovvero di Ribeye, cuberoll, entrecote o striploin, mentre altri tagli anatomici richiedono attenzioni diverse come ho parlato in un altro post.

Fondamentale è la bistecca sia alta di spessore anche 3 centimetri.

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Si parte dalla padella. Tutto è molto più facile rispetto ad altri tipi di carne perchè è impossibile sbagliare, essendo carne che ha una struttura mista tra grasso buono e polpa. Se anche allungo i tempi di cottura, non succede niente in quanto rimarrà sempre tenera e morbida.

Proprio la tenerezza è il parametro più evidente sulla carne di Kobe.

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Come vedete, dopo pochi minuti di padella la superficie della bistecca ha cambiato colore. Quella crosticina fa impazzire il palato di qualunque buon gustaio.

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Poi si passa in forno molto caldo anche 250 gradi per 5 minuti, in modo che il grasso posto al centro della carne, possa sciogliersi e fondersi con la carne. Questo punto è la grande differenza rispetto alla bistecca normale.

In termini tecnici, se il cuore della carne supera il 65° C tende ad evaporare i succhi e inizia a seccarsi, perdendo il gusto; questo tipo di carne avendo una conformazione di grasso all'interno della bistecca, occorre adottare un passaggio in forno per fondere il grasso con la carne.

In termini di gusto il kobe risulterà 'dolce' e non salato e metà verrà mangiato prima che arrivi a tavola.

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Per l'acquisto della carne di kobe si rimanda allo shop www.avionblu.com.

 

 


Tagliata Reale con rucola e parmigiano

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I tagli bovini sono suddivisi in gruppi di prima (vai allo shop per la scelta delle carni), seconda e terza qualita'; la classificazione e' basata sullo spessore delle masse muscolari, sulla quantità di grasso e dal tessuto connettivo presente:

  • PRIMA QUALITA':
    Filetto, Roastbeef, Fesa, Sottofesa, Scamone, Noce, Magatello;

  • SECONDA QUALITA':
    Fesone di spalla, Fusello, Copertina di spalla, Polpa di spalla, Coste della croce, Reale, Biancostato, Pesce;

  • TERZA QUALITA':
    Punta, Punta di petto, Collo (parte piu' vicina alla testa), Geretti, Coda.

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1 Lombata  2 Filetto 3 Scamone 4 Girello 5 Fesa esterna 6 Noce 7 Fesa interna 8 Pesce
9 Geretto posteriore 10 Pancia11 Fesone di spalla 12 Copertina 13 Girello di spalla
14 Spuntature 15 Sottospalla 16 Geretto anteriore 17 Reale 18 Petto 19 Collo.

Il reale risulta un taglio di seconda categoria perchè riunisce diverse fasce muscolari e la bistecca non si presenta compatta. Come taglio non è altro che il proseguimento della costata ovvero la parte più pregiata della vacca. Questo taglio più si avvicina al collo più tende a diventare tenace al palato, ma la parte verso il lombo è di grande valore.

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Il torto del supermercato è la perdita del contatto diretto con il macellaio il quale conosce alla perfezione ogni taglio e consiglia il più adatto per ogni tipo di ricetta.

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Oggi preparo per le bimbe una tagliata di reale molto semplice per un pasto gustoso e completo.

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Immancabile la padella e il gioco inizia e finisce in 5 minuti.

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Al ristorante il termine tagliata significa che la carne è già a pezzetti; questo vuol anche dire che usano tagli di carne meno pregiati e con la tolettatura vanno a scartare pezzi di grasso o parti agnostiche alla masticazione. Attenzione che la tagliata non è sinomino di carne di prima scelta!

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Il Culatello di Zibello DOP e il Prosciutto di Parma

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Culatello avionblu

Un paio di considerazioni interessanti.

A 30 km di distanza e tenendo come linea di confine la via Emilia, esistono due giacimenti gastronomici unici, ma diversi. E' facile intuire che si parla di prosciutto e culatello.

A nord della via Emilia si produce il culatello, mentre a sud, verso le colline ed il mar Tirreno, nasce il prosciutto di Parma.

Le due aree offrono climi completamente diversi, poichè la zona di Zibello è notoriamente calda umida, mentre Langhirano, la collina che sente l'aria di mare, è un fresco secco.

Pertanto, derivano tipologie di stagionatura diverse: la zona umida ha bisogno di sezionare la coscia, utilizzare la parte nobile, la noce, ed insaccarlo nella vescica. Al contrario in collina si stagiona direttamente la coscia con la cotenna, osso e il suo grasso.

Originariamente l'unico strumento tecnologico delle cantine di stagionatura era la finestra. Da tenere aperta quasi sempre e da chiudere quando il tempo era variabile.

Adesso lo scenario offre le cantine refrigerate ed i consorzi per la tutela del prodotto.

Ovviamente l'industria non può produrre solo d'inverno e così ha preso possesso dei consorzi e permesso la produzioni moderne: camere refrigerate, nitrati e nitriti, materia prima di provenienza Ue ecc..

Rimangono alcuni produttori fedeli alla tradizione che producono senza conservanti e aprendo e chiudendo la finestra. Pochi, pochissimi  uno lo potere trovare nel catalogo di avionblu.com.

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Il vantaggio della produzione industriale si riflette su tutti; infatti, il made in Italy è sempre più insidiato da concorrenti che vendono il prosciutto, spesso contraffacendo il marchio, con produzioni nell'est europeo. Tanto, ci vuole solo tecnologia e la vecchia cara umidità che ha reso grande questo prodotto, donando profumi aromi e gusti unici, è stata screditata in nome della logica del profitto.

 

Costine di maiale allo stato brado

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costine di maiale allo stato brado foto finale

La tavalo di casa è sempre stata il ritrovo della famiglia e, attraverso i piatti della mamma, si impostava l'arte culinaria delle generazioni successive. La cucina nasceva e prosperava dalle tavole di casa. Qualche volta si andava al ristorante, ma solo per celebrare eventi di rilievo.

Poi, il mondo ha iniziato ad interagire con nuclei familiari ed a spezzare questi legami.

La cucina ha subito un'evoluzione incredibile. Il contributo è stato di tanti bravi interpreti del mestiere, cuochi o chef, che hanno solamente ammodernato le tradizioni.

Poi, è planato il  rapace per antonomasia, la TV, che, disponendo di una diffusione cappillare, ha iniziato ad influenzare le scelte; così si assiste allo show ed un concetto, espressione di sensi, come la cucina, diventi puro bussiness.

Oggi voglio tornare indietro nel tempo con una ricetta per riunire tutta la famiglia. Ovviamtemente tutte queste parole avrebbero senso se fossi neutrale, ma anch'io sono di parte e dico di 'comprare le costine su www.avionblu.com'.

INGREDIENTI:
2 Kg di costine di maiale
Patate
Sale olio e rosmarino

Forno ventilato a 160°.

Con le vendite online di prodotti alimentari vi arriva a casa il pezzo intero sottovuoto così come lo mostra la foto:

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Si porziona semplicemente e si mette al forno:

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Ho fatto per 10 anni il ristoratore e per me è facile reperire dell'ottima materia prima e facile da lavorare a casa senze strumenti o tecnologie evolute. Basta solo un po' di buon gusto:

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Si mette al fono per 40 minuti. Poi si mette al grill per 10 a temperatura eleveta 210°. Girare la costina dopo 5 minuti e dorare bene per parte.

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Chi vuole può salare costine e patate con sale in cui sono stati spezzatati aglio e rosmarino, prima di mettere in forno così il piatto risulta identico a come faceva mia madre.

La Mozzarella in insolita versione

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La mozzarella rappresenta il made in Italy all'estero. Nell'ultima trasferta in Francia, ho notato che il prosciutto lasciava indifferenti molte persone, mentre la mozzarella generava entusisamo ai massimi livelli.

La mozzarella è un derivato del latte, quindi è prodotto tutt'altro che dietetico, ma interpreta l'estate, la voglia di stare all'aperto e altre cose che non mi riesco a spiegare.

Sul mercato ne sono disponibili tante versioni, elenco alcuni punti per apprezzarla al meglio:

- Latte di Bufala è più saporito rispetto al fior di latte o latte vaccino
- il latte deve essere intero con una massa grassa oltre il 50%
- deve essere consumata a temperature ambiente
- il top della forma la raggiunge pochi giorni dopo la data di produzione.
- il formato più grande meglio si assapora (500 gr)

La Campania vanta la tradizione più forte per la produzione della mozzarella di bufala, ma ormai, sparse per l'Italia, esistono molte altre realtà.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
500 gr di Mozzarella di Bufala vai allo shop per consultare un prodotto valido
Pomodori Cuore di Bue
Pesto alla 'modenese' (basilico, aglio rosso di sulmona, noci, parmigiano e olio di oliva extravergine)

Si fa alcuni strati di mozzarella e pomodori, poi si condisce con il pesto.

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Braciola di maiale con panzanella

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Per la cucina di casa ritengo che, anche senza tecnica e tecnologia, si può mangiare bene.

Basta un'ottima materia prima.

Prendete questa braciola proviene da maiali allevato allo stato brado, ed è stata tagliata con la costina e la pancia. Disponibile sullo shop.

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INGREDIENTI PER 4 persone

2 Braciole da 500 gr l'una
Insalata, pomodori, cipolla e sedano
2 fette di pane da toast
Timo e olio di oliva

Cottura in padella molto semplice:

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Poi, per la panzanella vado a tostare il pane in una padella:

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In una ciotola metto a crudo insalata, pomodori, cipolla e sedano. A parte condisco il pane con olio e timo, poi vado ad impiattare.

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